Prevenzione


Aiutare qualcuno in difficoltà

Quando abbiamo a che fare con qualcuno che è giù di morale o, peggio, clinicamente depresso, d’istinto iniziamo a parlare come mitragliatrici: cerchiamo di aiutarlo offrendogli consigli talvolta banali e talvolta ingegnosi, raccontandogli delle nostre esperienze, dicendogli frasi come «vedrai che tutto si sistemerà, ce la farai, fatti coraggio» eccetera. In realtà, questo comportamento è un errore enorme. Le persone che soffrono di depressione o che hanno istinti suicidi vogliono solo essere sé stesse. In altre parole, non cercano risposte o soluzioni, ma desiderano poter esprimere senza timore le loro paure ed ansie. Il modo migliore per aiutare è dunque ascoltare a cuore aperto.

Ascoltare veramente non è facile, perché per ascoltare bisogna evitare ogni commento e prestare attenzione non solo ai fatti che la persona sta raccontando, ma anche ai sentimenti che si celano dietro le parole, cercando di cogliere ogni singolo dettaglio. È dunque fondamentale immedesimarsi, con le giuste cautele, e assimilare il discorso dal punto di vista di chi parla.

Riassumendo, di che cosa ha bisogno chi pensa al suicidio?

  • Di qualcuno che che si prenda il tempo di ascoltarlo veramente e che non lo giudichi, che non dia consigli od opinioni, ma che gli presti completa attenzione.
  • Di qualcuno di cui fidarsi, che consideri cioè tutto quello che gli viene detto assolutamente riservato e che rispetti i suoi limiti, i suoi spazi e, soprattutto, la sua dignità.
  • Di qualcuno a cui importi, ossia qualcuno che creda in lui non solo a parole.

Invece che cosa non vuole chi pensa al suicidio?

  • Essere lasciato da solo. Il rifiuto, anche se banale, può rendere il problema esponenzialmente più grosso, mentre avere qualcuno a cui rivolgersi dall'inizio alla fine è un dono grandissimo.
  • Ricevere dei consigli. Nessuna analisi personale, nessun consiglio e nessun racconto può tornare utile a chi in quel momento ha bisogno di ritrovarsi. Evita le prediche in nome di un sacro silenzio che ascolta.
  • Subire un interrogatorio. Nessuno vuole domande inutili: talvolta basta quanto si è detto per stare meglio: sfogarsi è fondamentale per chi non sta bene. Un abbraccio, un “Come stai?” o un “Io ci sono” sono gesti apparentemente piccoli, ma abbondanti per chi li ha bisogno.

Ascolta, fa’ tuoi quei sentimenti e quelle parole, resta vicino senza voler a tutti i costi parlare.

Spesso rivolgersi a servizi pubblici o privati per la lotta al suicidio e alla depressione viene visto come un atto drammatico e indegno, ma convinciti e convinci che non è così. Il numero unico di pronto intervento è 1-1-2: usalo, se è necessario. Altre risorse contro il suicidio (oltre al tuo medico di base che è già un'ottimo punto di partenza) possono essere trovate alla pagina dedicata.

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